
Quanto guadagna un avvocato in Italia? Stipendio mensile e carriera
Quanto guadagna un avvocato in Italia? Questa è una domanda che molti aspiranti professionisti, ma anche curiosoni delle vite altrui, spesso si domandano quando si arriva nel periodo di fare la dichiarazione dei redditi. Quanto prende quello che fa una certa attività, che reddito annuale possiede etc. In questo articolo, oltre ad andare ad analizzare quanto in media può guadagnare un avvocato nel nostro Paese, tenendo conto di varie ed eventuali, vogliamo focalizzare l’attenzione anche su un aspetto diverso della vita di un avvocato: la prospettiva di carriera in questo settore.
Quanto guadagna un avvocato? Stime e stipendio medio
Il guadagno è un aspetto interessante, ma spesso se non c’è una contestuale crescita professionale, si rimane vincolati ad un livello più basso della categoria, perdendo di fatto una fetta importante di guadagno rispetto a coloro che raggiungono livelli più elevati.
Prima di tutto, è necessario capire le differenze tra le varie categorie di avvocati che sono presenti sul territorio, ovvero civili, penali e amministrativi, Ognuna ha le sue peculiarità, ma coloro che intraprendono una delle tre strade, sperano sempre di avere il giusto ritorno economico per quanto hanno studiato, e quindi per tutti i sacrifici che hanno dedicato a questa causa.
Per capire però se il gioco vale la candela, non si può certo esimersi da tornare su un discorso oramai trito e ritrito, ovvero quello della crisi economica, che vuoi o non vuoi, alla fine ha colpito anche i professionisti. Anche gli avvocati negli ultimi anni hanno visto un certo calo di lavoro, che ha colpito il loro tenore di vita, abituati fino a un po’ di tempo fa ad un altro tipi d’introito.
I nuovi aspiranti avvocati invece, sono già consci delle difficoltà che ci sono, sia per diventare avvocati, che per costruirsi la strada verso il successo. Inoltre, sanno già che il guadagno non sarà quello sognato precedentemente.
Stipendi per avvocati praticanti e all’inizio
Una domanda particolarmente difficile, anche se la risposta sembra tendere verso il no. Nonostante sia una categoria che guadagna cifre più alte rispetto ad altri tipi settori lavorativi, i loro introiti puliti al netto di tasse e spese non sono più quelli di una volta, e stando alle informazioni che trapelano nell’ambiente, destinati ad un continuo calo.
I più in difficoltà sono coloro che hanno cominciato da pochi anni, e coloro che si affacciano al lavoro di avvocato post-laurea, arrivando a tirar fuori dal loro lavoro mensile cifre davvero esigue. Stando ad alcune testimonianze di legali in età piuttosto giovane, si parla di 500 euro mensili. Ogni anno, sono circa 10/15 mila i nuovi avvocati che entrano nel mondo del lavoro.
Oggi si sta verificando una situazione anomala. Da una parte gli avvocati soffrono la crisi e faticano a far salire i guadagni, dall’altra la concorrenza spietata che fanno nei confronti degli altri è catastrofica per tutto il settore. Infatti, la difficoltà a trovare clienti, li spinge a chiedere parcelle decisamente ridotte all’osso, creando una concorrenza che porta al crollo della redditività della categoria.
Se qualche decennio fa un avvocato all’inizio guadagnava poco, con gli anni arrivava a guadagnare cifre molto interessanti, e ad essere considerato benestante. Quello che rischiano oggi, è di non vedere mai salire il guadagno nemmeno dopo molti anni di lavoro.
Casi meno difficoltosi, in cui gli avvocati lavorano in uno studio (spesso associato per dividere le spese), arrivano a guadagnare anche tra i 2000 e i 4000 euro mensili. Chiaramente non essendo a stipendio perché lavoratori autonomi, sono calcoli approssimativi.
Avvocati e carriera: mercato saturo e guadagni in discesa
La difficoltà nel reperire la clientela, ha portato gli avvocati a ricercare diverse tecniche per accaparrarsi il lavoro. Una tra queste è quella del pagamento vincolato all’obiettivo finale. In pratica, l’avvocato incasserà il suo compenso solo nel caso in cui vinca la causa.
Le difficoltà che la categoria degli avvocati attraversa sono molte, oltre alla concorrenza sulle parcelle finali, vi è un aumento esponenziale degli avvocati ogni anno, per un mercato del settore che appare in affanno. Cala il lavoro, aumentano i professionisti.
Avvocato e prospettive di carriera: diventare magistrato?
In senso stretto l’avvocato non ha una linea diretta con la crescita professionale, in quanto un avvocato non può che rimanere tale. Può comunque specializzarsi in settori più diversificati, e nei quali non ci sono molti professionisti dedicati e quindi vi è più richiesta. Esempi sono avvocati che si dedicano al diritto nella moda, diritto nel giornalismo etc.
Una scelta importante che potrebbe fare un avvocato che ha aspirazioni più elevate, è diventare magistrato. Una svolta importante nella sua vita, sia economica che professionale. Ma cosa si deve fare per riuscire a diventare magistrato? Come ci si deve muovere a livello burocratico?
Per diventare magistrato, è necessario superare un concorso pubblico, che è suddiviso in più prove d’esame. Per accedere a tale concorso, devono essere soddisfatti determinati requisiti, che adesso andremo ad analizzare nello specifico.
Possono partecipare al concorso pubblico, tutti coloro che sono iscritti all’albo degli avvocati, ma che abbiano ottenuto precedentemente l’abilitazione alla professione forense. Sono abilitati a partecipare al concorso, anche coloro che hanno superato gli esami sia scritti che orali dell’esame per diventare avvocato, anche se non si sono ancora iscritti all’albo. Per partecipare, non devono essere presenti sanzioni disciplinari sul proprio curriculum lavorativo.
La specializzazione forense, che permette ad un avvocato di partecipare al concorso per diventare magistrato, è una strada abbastanza difficile, e secondo alcuni anche troppo costosa. Allo stesso tempo però, una volta che si diventa magistrato, le soddisfazioni professionali ed economiche pare portino al giusto ammortamento delle spese sostenute. Un magistrato ordinario che si occupa di diritto civile e penale guadagna in media:
- 2200 euro netti i primi 4 anni
- 3600 euro netti dopo 4 anni di attività
- 5800 euro netti dopo 20 anni di servizio
- oltre 7000 euro negli ultimi anni dopo 35 anni di carriera
Ovviamente questo articolo si basa su medie e stime e i guadagni possono variare da caso a caso. Quel che è certo però è che il reddito medio degli avvocati nel 1996 nel era 54mila euro l’anno, mentre nel 2014 è sceso a 34mila euro. Intraprendere la carriera di avvocato insomma va fatto solo se c’è davvero passione e voglia di emergere e non è un lavoro per chi cerca soltanto facili guadagni. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere!