gestire la rabbia

Come gestire la rabbia e l’ira, a cosa serve e frasi celebri

La rabbia, seppur spesso considerata negativa, è un’emozione fondamentale nella vita dell’uomo per lo sviluppo di sé e della propria personalità. Essa subentra quando qualcosa non va per il verso giusto e si manifesta, oltre che con un sentimento intimo e personale, con una serie di sintomi e segnali che possono essere visti anche all’esterno. Caratteristica della rabbia, è il suo essere prorompente, per questo motivo analizzeremo in questo articolo come sia possibile contenerla o per lo meno nasconderla. Passeremo poi in rassegna alcune frasi sulla rabbia, aforismi che permettono di cogliere questo sentimento nelle sue vari sfaccettature, non sempre negative.

La rabbia: come gestirla e tenerla a bada

La rabbia come accennato è un sentimento esplosivo che subentra nel momento i cui qualcosa non va come abbiamo sperato ed immaginato. Le manifestazioni di questo sentimento sono diverse. Esso infatti può presentarsi come esplosivo, determinando scenate anche violente e scleri difficili da trattenere, ma può anche assumere connotazioni contrarie ma non meno fastidiose.

E’ il caso ad esempio di tutti coloro che trattengono la rabbia e la trasformano in silenzi e momenti di chiusura verso il mondo. Entrambe le reazioni sono comunque legate ad uno stato di malessere.

E’ utile quindi capire quale sia e e se esiste una soluzione perfetta per gestire la rabbia. Molti sono concordi nel sottolineare l’aspetto positivo legato ad uno sfogo. Si tratta infatti di un momento liberatorio, superato il quale il soggetto si rilassa e si distende. E’ bene evidenziare che non stiamo facendo riferimento a sfoghi fisico verbali violenti, ma più semplicemente di parole atte ad esteriorizzare – agli altri o a se stesso- quello che è il problema.

Diversa è la posizione di coloro che invece optano per una gestione meramente personale e cognitiva del problema. In questo caso il soggetto è portato ad elaborare l’ostacolo o il motivo di rabbia in maniera intima e personale, senza scenate o sintomi tali da far trapelare anche all’esterno il suo fastidio.

I promotori di questa modalità di gestione della rabbia non hanno dubbi nel definirla la migliore. Essa implica infatti una attenta analisi del problema, una elaborazione della soluzione o, ove non possibile, dei possibili elementi che la ostacolano.

Attraverso questo processo il soggetto assume consapevolezza di se e allontana eventuali colpe percepite. Di contro, però, questa fase può essere lunga e accompagnata da una profonda analisi. L’aspetto negativo della rabbia in questo caso quindi si prolunga in termini temporali e si tramuta in un percorso.

Da evidenziare come anche questo percorso può essere parte fondamentale di una accresciuta crescita e di una maggiore consapevolezza di sè.

La soluzione ottimale secondo molti studiosi, risiederebbe nella capacità di gestire il picco e di velocizzare il percorso di elaborazione. Per migliorare la percezione dell’evento, è preferibile trattare in maniera oggettiva e per quanto possibile distante quello che è il motivo scatenante della rabbia.

Frasi celebri sulla rabbia e sull’Ira e gestione

Vista la centralità di questo sentimento nella vita comune, numerosi poeti e autori hanno speso parole e frasi su questo tema. Ne riportiamo di seguito alcune, consapevoli del fatto che spesso gli aforismi sono in grado di riassumere in pochi parole concetti profondi.

Parlando della rabbia, Mahatma Gandhi diceva che “Perdere la pazienza, significa perdere la battaglia”. La sua visione è quella di chi crede che l’approccio migliore sia quello di chi non esterna i propri sentimenti di rabbia, ma li accoglie, li fa propri e li elabora nel profondo del proprio io.

Ecco alcune frasi connesse alla gestione della rabbia in sè. Pubilio Siro, ad esempio, ha detto “Un animo onesto quando viene offeso si irrita più del normale.”  E’ possibile in questa massima scorgere un interessante legame con l’essenza del singolo e in particolare con la sua concezione del giusto. Chi compie azioni giuste, infatti, si aspetta correttezza anche dagli altri e dal mondo e per tale motivo incontra più difficoltà nella gestione dell’ingiusto o dell’inatteso. Ciononostante, non deve passare in secondo piano il fatto che la pazienza e la capacità di trattenersi siano prerogative del saggio.

Possiamo in questo caso fare riferimento alla frase celebreÈ del saggio arrabbiarsi tardi ma una volta per tutte.”  Poeti e autori non disdegnano anche un altro importante tema, relativo alla gestione della rabbia e alle conseguenze della stessa nel lungo periodo e sull’animo umano.

Tra le frasi più rappresentative in tal senso troviamo “La rabbia può nutrirsi di te per un’ora, ma non giacere per una notte; la continuazione della rabbia è odio, la continuazione dell’odio diventa cattiveria”, ma anche “Più rabbia verso il passato conservi nel tuo cuore, meno capace sei di amare il presente” e ancora “L’ira: un acido che può provocare più danni al recipiente che lo contiene che a qualsiasi cosa su cui venga versato.” Il senso è chiaro: la rabbia può rovinare il presente e il futuro, è quindi da considerarsi come un sentimento da controllare, da contenere da evitare.

A cosa serve la rabbia?

Non mancano però gli autori che valorizzano questo sentimento. La citazione  “Ho sempre pensato che la rabbia sia molto più interessante che stare bene con sé stessi”, ad esempio, valorizza il concetto di rabbia come elemento di pathos e dunque stimolo verso nuove emozioni e nuova vita.

L’idea è la stessa che accompagna la frase  Di solito gli uomini quando sono tristi non fanno niente: si limitano a piangere sulla propria situazione. Ma quando si arrabbiano, allora si danno da fare per cambiare le cose.” Anche in questo caso, infatti, si enfatizza come motore propulsore di cambiamento, fondamentale per un’azione e per una spinta in avanti dell’essere.

Concludiamo questo viaggio nel mondo della rabbia chiarendo che qualsiasi teoria e visione non può prescindere da quella che è l’inclinazione del singolo. Per quanto sia possibile lavorare sulla gestione delle emozioni e degli istinti, difficilmente sarà possibile trasformare del tutto un soggetto nella sua più profonda essenza.